Le persone a volte condividono contenuti che mostrano nudità per ragioni legate a campagne di sensibilizzazione o a progetti artistici. Limitiamo la visualizzazione di immagini di nudo perché alcune persone della nostra comunità globale sono particolarmente sensibili a questo tipo di contenuti per via della loro cultura o età. Per trattare in modo equo le persone e rispondere velocemente alle segnalazioni, è fondamentale disporre di normative i cui termini globali siano applicabili in maniera semplice e uniforme quando si controllano i contenuti. Di conseguenza, le nostre normative sono talvolta più rigide di quanto ci aspettiamo e limitano anche contenuti condivisi per obiettivi legittimi. Ci impegniamo sempre al massimo per migliorare l’analisi dei contenuti e per far applicare i nostri standard.
Rimuoviamo le foto dei genitali delle persone o che ritraggono fondoschiena completamente in vista. Rimuoviamo anche le immagini di seni femminili dove è visibile il capezzolo, ma permettiamo sempre la pubblicazione di foto di donne che allattano o che mostrano il seno con cicatrici causate da una mastectomia. È permessa anche la pubblicazione di fotografie di dipinti, sculture o altre forme d’arte che ritraggono figure nude. Le restrizioni relative alla visualizzazione di nudità e alle attività sessuali si applicano ai contenuti creati digitalmente a meno che non vengano pubblicati a fini educativi, umoristici o satirici. Sono vietate le immagini esplicite di rapporti sessuali. Anche le descrizioni di atti sessuali che entrano troppo nel dettaglio potrebbero essere rimosse.
Ecco quanto espresso da Facebook riguardo al comportamento da mantenere all’interno della community.
“L’Origine del Mondo”, titolo originale L’origine du monde, è un dipinto di Gustave Courbet del 1866 esposto al museo di Orsay e rappresenta nudi femminili in primo piano.
L’insegnate Frederic Durand-Baissas aveva condiviso un’immagine sul suo profilo Facebook ma il social network ha ben pensato di sospendergli l’account a causa delle norme presenti sulla condivisione delle nudità.
Lo sfortunato utente trascinerà Facebook in tribunale affermando che se esso non capisce la differenza tra un’opera d’arte e un’immagine pornografica il problema non è certo dei francesi.